
E’ da qualche tempo che dormo poco, sopratutto di giorno. La notte, no, ci mancherebbe, sono abbastanza innamorato di me stesso da cullarmi docilmente e addormentarmi dolcemente dopo pochi minuti in posizione orizzontale. Ma il giorno, caspita, sarà un paio di settimane che mi è tornata quella sensazione di disagio, quella controversa mistura di esaltazione e rassegnazione che i contatti con gli esseri umani riescono a procurarmi. Continua a leggere “Dell’arroganza epistemica, la maestra Wanda e quant’altro…”